BANDI E CONCORSI

Questo addendum al Regolamento dei Concorsi per Direttore di Struttura Complessa di Chirurgia Vascolare adottato dal Collegio, rappresenta un ulteriore strumento a disposizione dei Commissari, come vademecum per le più frequenti problematiche (e relative domande), che si potrebbero prospettare nell’espletamento delle attività concorsuali.

Va rilevato in premessa che il Commissario che ritenga di ravvisare eventuali comportamenti che si discostino dalla normativa vigente (e/o a quanto riportato nel Regolamento adottato dal Collegio), ha facoltà di fare inserire a verbale i propri rilievi ed il proprio dissenso (che può riguardare l’errore procedurale e/o la valutazione dei candidati, sia per la modalità con cui vi si è pervenuti, sia che per il suo livello), opponendo le disposizioni di Legge e stigmatizzando tali deviazioni dalla normativa.

In tal modo il Verbale recherà la prova del presunto vulnus di valutazione, rilevabile da chiunque ne abbia interesse, anche ex post.

In ogni caso, chiunque ne abbia interesse, qualsiasi candidato al Concorso e lo stesso Commissario (che, sulla procedura, ha un manifesto interesse diretto, concreto ed attuale, attese le responsabilità, i danni e le conseguenze che potrebbero derivare a se stesso, alla Commissione, ai Candidati al Concorso, all’Azienda Sanitaria ed alla P.A.),potrà segnalare il presunto vulnus, anche ex post, con una motivata nota, inviata a:

a) in indirizzo:

– Al Presidente della Commissione del Concorso;

– Al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria sede del Concorso;

b) per conoscenza:

– Agli altri Componenti della Commissione Concorsuale;

– Al Presidente del Collegio Italiano dei Primari Ospedalieri di Chirurgia Vascolare.

Sulla base di tale segnalazione, anche il Collegio potrà intervenire, ponendo in essere tutte le opportune azioni, a tutela e garanzia del Commissario, dei Candidati al Concorso e dello stesso Collegio.

Si ricorda infatti che, dopo la conclusione della Procedura Concorsuale, perché essa possa esplicare concretamente i suoi effetti, gli Atti della Commissione debbono essere convalidati dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria sede del Concorso.

Resta di tutta evidenza che, specie in caso di Accesso agli Atti da parte di uno o più candidati, finalizzato a lamentare il vulnus procedurale, ancor più ove intervenisse anche il Collegio, difficilmente gli Atti della Commissione potranno essere perfezionati con la Deliberazione di Approvazione degli Atti da parte della Direzione Generale dell’Azienda, che in questo caso, rendendosi compartecipe dell’illegittima valutazione (o comunque dell’errore procedurale rilevato), si esporrebbe alle conseguenze civili e penali, specie ove tali rilevi fossero stati notificati alla Direzione Generaleprima dell’adozione della Deliberazione Approvazione degli Atti, per cui potrebbe ravvisarsi anche il dolo intenzionale necessario per integrare il reato di abuso di ufficio (ex art. 323 c.p.).

 Pertanto, in tale ottica, verranno esposte di sèguito le più frequenti domande che potrebbero sorgere e le relative risposte, riportando odiernamente qualche esempio ed invitando tutti i Soci del Collegio a porre ogni pertinente dubbio, per cui l’elenco delle FAQ sarà aggiornato periodicamente, sulla base delle nuove segnalazioni.

DOMANDA 

E’ possibile che la Commissione faccia delle valutazioni disgiunte su alcuni aspetti (tecnici o manageriali), concernenti il colloquio dei candidati?

RISPOSTA

Non è consentito che la Commissione faccia delle valutazioni disgiunte su nessun aspetto, né tecnico, né manageriale, concernente il colloquio dei candidati (né sui titoli o su altri elementi).

Infatti, tale previsione è esclusa dalla normativa vigente, che prevede che la valutazione del candidato sia sempre collegiale da parte della Commissione, anche se con pareri non necessariamente univoci.

Pertanto, in caso di eventuali tentativi di comportamenti difformi, basta fare inserire a verbale il proprio dissenso (che può riguardare, oltre che la modalità con cui vi si è pervenuti alla valutazione, anche il suo livello), opponendo le disposizioni di Legge e stigmatizzando tali deviazioni dalla normativa.

In tal modo il Verbale recherà la prova del vulnus di valutazione, rilevabile da chiunque ne abbia interesse.

DOMANDA

Nelle valutazioni della Commissione che peso deve essere dato ai titoli di servizio dei candidati o alle specialità in termini di equipollenze o affinità rispetto alla Chirurgia Vascolare?

RISPOSTA

Per la Chirurgia Vascolare non esistono equipollenze con altre discipline per i titoli di carriera secondo il D.M. Min. Sanità 30 gennaio 1998 e s.m.i. (confermato anche dal D.M. Min. Salute del 27 settembre 2022), ma è prevista l’equipollenza solo per la specializzazione, con la Scuola di Specializzazione in Angiologia e Chirurgia Vascolare.

Ferma restando tale infungibilità, il D.M. Min. Sanità 31 gennaio 1998 e s.m.i. (Decreti del 22/01/1999 – 02/08/2000 – 31/07/2002 –18/01/2006 – 19/06/2006 – 20/09/2011), prevede come “Discipline affini”:

1. Chirurgia Generale ed equipollenti

2. Cardiochirurgia ed equipollenti.

DOMANDA

E’ possibile che la Commissione faccia delle valutazioni incentrate solo su alcuni aspetti (tecnici o manageriali), concernenti il colloquio dei candidati?

RISPOSTA

Non è consentito che la Commissione faccia delle valutazioni troppo sbilanciate su un solo aspetto (tecnico o manageriale), concernente il colloquio dei candidati (né sui soli titoli o su altri elementi).

Infatti, anche la Legge, n. 118/2022, dispone che “la commissione riceve dall’azienda il profilo professionale del dirigente da incaricare”, con aderenza alle necessità dell’Azienda Sanitaria e del territorio, ma ferma restando la rilevanza e inderogabilità degli aspetti tecnici e dei requisiti minimi previsti dalla normativa vigente (e dal D.P.R. n. 484/1997) e dalle Società Scientifiche.